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Apriamo il cuore

APRIAMO IL CUORE ALL’AMORE UNIVERSALE

Il solstizio d’inverno è il periodo più buio e freddo dell’anno, ed è in queste lunghe notti invernali che la luce e il calore cominciano a manifestarsi. In questo periodo lo Yin raggiunge il suo massimo e comincia a decrescere e lo Yang al suo minimo comincia ad aumentare per transitarci verso la primavera.

Come il Macrocosmo anche l’essere umano attraversa i suoi inverni, periodi in cui si sente freddo e desolato. In questi momenti ha bisogno di trovare la scintilla dentro di sé e coltivarla, affinché risplenda e trasformi freddo e desolazione in calda partecipazione. Il fiore di Bach che può aiutarci in questo è Holly, l’Agrifoglio. Pianta bene augurante, usata per decorare le nostre case nel periodo natalizio e che in molte religioni ha fama di scacciare spiriti maligni e influenze negative. L’Erboristeria Tradizionale considera l’Agrifoglio una pianta saturnina segnata dall’elemento freddo, perché sempreverde, in cui si manifesta anche l’elemento calore, grazie alle spine e alle bacche rosse. È una pianta che cresce all’ombra perché le sue foglie scure sono in grado di assorbire il massimo della luce. L’agrifoglio riassume in sé la polarità caratteristica del solstizio d’inverno: il freddo oscuro e il sole nascente. Holly è il fiore dell’Amore Universale, il rimedio dei rimedi in grado di sciogliere l’odio, il freddo che attanaglia il cuore, come “neve al sole”. Alimenta il nostro Sole Interiore affinché possiamo aprirci ad un sentimento di Unità
Bach scrive in “Guarisci Te stesso”: “Sviluppare l’Amore ci porterà alla comprensione dell’Unità, della verità che noi tutti siamo Una Sola Grande Creazione. Le causa di tutti i nostri affanni sono l’egoismo e la tendenza alla separazione, che svaniscono non appena l’Amore e la Consapevolezza della grande Unità divengono parte della nostra natura.”

E esperienza quotidiana di tutti noi, nelle nostre relazioni personali, sperimentare la competizione esasperata, la contrapposizione, l’aggressività, l’odio. La comprensione reciproca, spesso diventa troppo impegnativa e si preferisce, “rimanere nel proprio piccolo io, occuparsi dei propri interessi, del proprio orticello”. Non va certo meglio a livello sociale sia nazionale che internazionale: negli ultimi anni abbiamo assistito a un’autentica esplosione di odio: la violenza sulle donne e la piaga del femminicidio sempre più virulenta, attentati, guerre e la tragedia dei profughi che nessuno vuole. Recuperare il senso di Unità diventa arduo quando prevalgono sentimenti di divisione ed isolamento. Eppure è l’esperienza dell’Amore quella a cui tutti aneliamo e che è così difficile da realizzare. Quando ci sentiamo separati dagli altri, non riusciamo a provare compassione o interesse e veniamo sopraffatti da sentimenti negativi come invidia, gelosia, sospetto, rabbia, odio. Bach ci offre uno strumento concreto e semplice e grande come il suo sistema per aiutarci a trasformare questi stati d’animo in sentimenti d’Amore. Schiude il nostro cuore all’esperienza dell’Amore Universale. Sviluppa la nostra capacità di trasformare la visione limitata e ristretta del nostro Io affinché possiamo aprirci ad un sentimento di Unità e di comunione con gli Altri. Holly potenzia la nostra capacità di amare e ci permette di riconoscere e accettare l’amore degli altri.

Patrizia Roberti, maestra Tai Chi e Qi Gong, esperta in floriterapia

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Essenze Floreali Scritti

Vervain – La Verbena

Tu devi essere, questo piccolo fiore deve essere. E’ se lui deve essere, tutti devono essere e devono essere graziosamente e perfettamente. Nessuno deve soffrire, perché fa freddo? Perché fa caldo? Ci deve essere un errore; perché quello è ricco, perché quello è povero, perché?
Soffre che altri soffrano, soffre che altri facciano brutte cose e finiscono in prigione, ma perché non sono in prigione? Dov’è Dio che non mette a posto nulla? Io posso provare.

Anni dopo, quando è più anziano, comincia a capire che è troppo pesante, troppo difficile cambiare come vanno le cose nel mondo. Adesso può crollare o a volte sentire che la strada di Dio non è la stessa di come era la sua, che la strada non era una strada diritta, la strada può piegarsi e seguire sentieri che non aveva considerato per nulla e che forse la vita non segue binari come pensava, come desiderava per poter aggiustare tutto, per completare il mondo come voleva.

Vervain e sua preparazione