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Durante questo periodo di crisi abbiamo creato dei video per aiutare le persone a casa nella pratica del Tai Chi, del Qigong e della Meditazione.

Alcuni commenti di praticanti

Sono arrivata a 16 giorni continuativi di Tai-Chi every day, integrando questa settimana la prima parte della forma… dolore praticamente scomparso.
Magico!!

Io sono un’insegnante statale e lavoro da casa, ma non è lo stesso… 😢. Quindi sono tra le persone fortunate, rispetto al lavoro e allo stipendio. Quindi trovo corretto sostenere chi come voi sta facendo un lavoro impagabile e senza prezzo.

Il 25 aprile è stato super!Tutto perfetto e si percepiva l’energia!
Queste lezioni on line per me sono un momento prezioso e non mi sembra vero di riaccendere in me la passione per il tai chi.
Mai sparita per la verità mai perduta ma soffocata da altre priorità
Un abbraccio

Ho iniziato a praticare Tai chi nello stesso periodo in cui sono stata presa in cura a Sondalo per asma bronchiale e dopo gli esami che confermavano ostruzione bronchiale, mi avevano prescritto l’inalatore al cortisone max dosaggio, dopo qualche mese dall’inizio della pratica di Tai chi ho iniziato a praticarlo a casa quotidianamente, poco dopo a Sondalo mi fanno gli esami e mi dimezzano la dose di cortisone, i mesi successivi, era estate, ho iniziato a praticare Tai chi nella natura durante le mie passeggiate in montagna, oltre che a casa quotidianamente, poco tempo dopo mi fanno gli esami di controllo a Sondalo, non si spiegavano come mai i bronchi erano guariti per questo mi prescrivono un altro esame più approfondito, l’esame denotava una buona salute respiratoria nell’insieme, così il medico che ha guardato gli ultimi esami non si spiegava questo miglioramento e benessere dello stato dei bronchi e della respirazione e gli spiegai che praticavo Tai chi quotidianamente in cui ci sono molti esercizi di respirazione e apertura diaframma, polmoni, organi vari, ecc…
Il Tai chi continua…☯️

Per chi inizia

Questo video è particolarmente adatto

I cinque esercizi taoisti sono particolarmente indicati per chi voglia iniziare l’apprendimento del Qigong e del Tai Chi. Sono alla base della propria ricostruzione fisica energetica e di grande benessere nonostante il tempo impiegato nella loro esecuzione sia breve, cinque, dieci minuti.


Comprendere il Tai Chi

La Spada nella roccia
Una visione della vita diversa dalla paura denominante nel mondo attuale spiegata col famoso film di Disney

Il programma base

Qui potete farvi un’idea dei contenuti base proposti dalla Itcca Italia – International Tai Chi Chuan Association Italia – e anche del corpo insegnanti


Trigrammi Cinesi e Dei Greci

Collegare Oriente e Occidente

Il respiro

Nell’arco della vita respirare è fondamentale

I magnifici 7 Taoisti


Lezione base


Le Ali nell’essere umano


La Forma Yang

La Forma è l’elemento caratteristico del Tai Chi Cuan
Qui l’inizio e alcuni principi base.


Onde: Peng

Ottimi movimenti essenziali della Forma Yang utili anche per rilassarsi


Meditazione Taoista

Altro lato fondamentale del Tai Chi, la Meditazione Taoista, vero motore del sistema e di grande beneficio

Raccolta di Meditazioni

Meditazioni Fiori di Bach


Speciale Pasqua

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Blog Carlo Lopez

Dopo 30 anni, incontro con un maestro

Eccomi qui, trentanni dopo. Era il 1985 quando incontrai il maestro. Praticavo Tai Chi da un paio di anni, il mio insegnante era un uomo taciturno e alquanto burbero, a lezione per lo più restava seduto ad osservarci. Ero finito in una classe più avanzata di me al Pime in via Santorre di Santarosa a Milano, copiavo entusiasta i movimenti della forma di Tai Chi Chuan dei miei compagni. Stavo fermo in Qi Gong
davanti al maestro, era Ermanno Cozzi, per noi un mito, spesso si recava ad Hong Kong direttamente a casa del Grande Maestro Yang Sau Chung, figlio maggiore del leggendario Yang Chen Fu.
Le poche volte che faceva la forma con noi i nostri sguardi spiavano ogni suo gesto: ricordo ancora la fluidità assoluta della sua forma, dopo trent’anni non ho incontrato nessuno più fluido. Era però alquanto parco, io, avido di qualsiasi cosa riguardasse il Tai Chi Chuan mi recavo alla libreria Hoepli di Milano ad ordinare testi provenienti da oltre l’Oceano, speranzoso di insegnamenti e notizie sulla mia appassionante arte. Libri poi inutili, forme strane, consigli persino errati (non perdete troppo tempo a seguire i libri di Tai Chi e Qi Gong).

Un giorno, su un muro del Pime vidi un foglietto minuscolo: stage del maestro Chu King Hung, discepolo di Yang Sau Chung. Ecco! Che fosse in Germania a me e alla mia compagna di corso Tiziana Ottoni poco importava, era anche carissimo, da pagate in costosi marchi tedeschi. Faccemmo richiesta di partecipazione e il responsabile della Itcca tedesca, Frieder Anders, ci accetta allo stage.

Partiamo pieni di entusiasmo, e pieni di timidezza per la nostra pratica ancora inadeguata, ero al secondo anno, non conoscevo ancora tutta la forma.

Passiamo la Svizzera, entriamo in Germania, ecco Lindau, bella cittadina sul lago omonimo, ci addentriamo per pochi chilometri nella campagna bavarese, ecco il posto, la Humbold House, immersa nella natura, struttura bassa, costruita per ospitare stage, un posto incantevole. Frieders Anders ci accoglie, completiamo l’iscrizione, mi viene mostrata la bella camerata dove dormirò su un letto a castello, giusto il tempo di cambiarsi, alle 15 inizia la prima lezione, correzione della forma. Mi avvio con la mia inadeguata tuta grigia in mezzo a tedeschi molto più in tema nelle loro divise da Tai Chi scure con polsini e colletti bianchi. Ecco la luminosa sala ed ecco, silenzio, entra il maestro… Che meraviglia, comincia a spiegare tutto, in due ore ho compreso i miei due anni di Tai Chi e ho capito che i maestri cinesi parlano contrariamente a quel che Ermanno Cozzi soleva dire.
Esco dalla mia prima lezione col maestro Chu entusiasta e mi siedo nel locale adibito a caffetteria, ero ignaro di quel che mi stava per capitare, nel locale entra anche il maestro, sudo freddo, non c’è nessun altro li dentro e si compie quel che mai mi sarei aspettato: il maestro si siede al mio tavolo e mi rivolge la parola nel suo stentato inglese di allora. Letteralmente sudo freddo, mi chiede da dove vengo, la mia timidezza mi paralizza, blatero qualche scusa e scappo in camerata a nascondermi nel mio piccolo quadernetto che sarà riempito di appunti dello stage.

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Era il 1985, ora sono qui, trent’anni dopo, in una camera del residence dove il maestro riceve e istruisce  i suoi insegnanti. Non ho più quella tuta grigia, ho parecchie belle divise, ho fatto anche carriera, ho seminato tutta l’Italia per il maestro portandogli molti frutti, diventando suo discepolo, ho mangiato con lui innumerevoli volte senza più fuggire dalla sua presenza, adesso ho la mia strada da percorrere, il proseguimento della strada che lui ha portato a compimento, la stessa strada che Yang Sau Chung aveva compiuto e presa dal padre, il quale a sua volta l’aveva iniziata con la seconda e prima dinastia della famiglia Yang, una strada ancora più antica erede dei millenni passati, erede dei primi taoisti.
Forse non ringraziai allora il maestro per essersi seduto con me, per aver divulgato il suo sapere, ora è il momento di farlo, grazie maestro.